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Dodici mesi per ventanni di venezianità di Elena Magro in "Lagunamare", n. 46, aprile-maggio 2009, p. 43.
È stata una splendida idea, oltre che un dovuto omaggio, quella di raccogliere in un'elegante pubblicazione quanto il grafico e artista Fabrizio Olivetti ha raccontato di Venezia attraverso i suoi disegni nell'arco di vent'anni. Era infatti il 1989 quando, su commissione dell'Ente Gondola, iniziò ad illustrare “El calendario della gondola” attraverso le varie sfaccettature della vita e della tradizione della città lagunare: dai pesci e molluschi ai modi di dire, ai proverbi e indovinelli, alle isole, dalle feste tradizionali ai Santi e Madonne. E ancora, dai bacari alla tradizione delle regate, agli artigiani che danno vita alla gondola, ai personaggi illustri di Venezia, dal bestiario veneziano alle più famose barche da Parada”.
“Sono alcuni dei disegni figurali a tema veneziano – come ben scrive nel saggio introduttivo Piero Zanotto – che non vogliono tanto toccare le corde della nostalgia bensì semplicemente quelle del ricordo. E della verifica di ciò che è ancora rimasto nella memoria collettiva dei veneziani”.
Il volume, pubblicato in edizione limitata, diventa una preziosa sintesi di quella che è l'anima di Venezia raccontata attraverso le immagini e il dialetto, che per quanto ancora molto in uso, si è già trasformato al passaggio tra una generazione all'altra. Riccardo Petito, che nel libro racconta “Vent'anni di venezianità” ben sottolinea questo aspetto: “Calendari intrisi di vera venezianità, aspetti della città noti e meno noti, che rischiano di scomparire se non saltuariamente ricordati, anche se visivamente, ai più giovani. Che possono così riscoprire modi dire dei genitori e dei nonni che fanno parte di un comune patrimonio genetico, soprattutto linguistico”.
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