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In un volume "I calendri della gondola"
di Maristella Tagliaferro in "Leggo" (Cittā & Mobilitā Venezia), 25 marzo 2009, p. 22.
VENEZIA - Un dono nel giorno del Natale di Venezia. Un vero tuffo nella venezianita', colorata come i disegni che la illustrano, e che riunisce un progetto sviluppato nell'arco di vent'anni attorno al simbolo con cui Venezia e' nota in tutto il mondo: la gondola. "I Calendari della Gondola" e' un volume pubblicato in edizione limitata che riunisce i calendari disegnati dal grafico e artista Fabrizio Olivetti, art director dell'Ufficio grafico del Comune di Venezia, nell'arco di un ventennio e su commissione dell'Ente Gondola. Accompagnano i disegni due brevi saggi di Piero Zanotto e Riccardo Petito, dal titolo "Man de dio... el ze casca'" ("Mano di Dio... e' caduto) e "Vent'anni di venezianita'".
Dall'esordio nel 1989 con "Pesci e molluschi della laguna veneta", all'ultima pubblicazione del 2008, dove i "Santi che vanno per via" sono ripresi in un'iconografia cittadina documentata girando per Venezia, il percorso si sviluppa complesso. Modi di dire, proverbi e indovinelli, isole della Laguna, feste tradizionali, Santi e Madonne, 'ba'cari' ("osterie"). Ancora, un intero tabellone della tombola; l'invito tutto lagunare del "megio andar in barca" ("meglio andare in barca"), la tradizione delle regate, una celebrazione della gondola con gli "artieri" (ossia gli artigiani) che vi lavorano; una carrellata di veneziani illustri, un "bestiario" veneziano e le decorazioni delle piu' famose barche "da parada" ("di gala") della Regata Storica.
"Olivetti ha creato ogni anno disegni figurali a tema veneziano - scrive Piero Zanotto - che non vogliono tanto toccare le corde della nostalgia bensi' semplicemente quelle del ricordo. E della verifica di cio' che e' ancora rimasto nella memoria collettiva dei veneziani. Somma di momenti che miscelano saggezza popolare legata alla quotidianita', distribuita nei secoli della cosi' detta Serenissima e ai suoi momenti simbolicamente ludici, artistici, culturali, politici.
Brandelli di memoria - aggiunge Zanotto - nei quali vi e' da perdersi come in un labirinto di ricordi intessuto di proverbi e di modi di dire che rimangono l'humus della Venezia insieme intima e pubblica".
"In anni in cui anche l'ultima soubrette televisiva si accinge a 'fare un calendario' - sottolinea Riccardo Petito - sorprende ricordare con piacere che a Venezia il calendario piu' appeso alle pareti, e anche il piu' collezionato, non conteneva sensuali fotografie ma disegni. Calendari intrisi di vera venezianita', aspetti della citta' noti e meno noti, che rischiano di scomparire se non saltuariamente ricordati, anche visivamente, ai piu' giovani. Che possono cosi' riscoprire modi di dire dei genitori e dei nonni che fanno parte di un comune patrimonio genetico, soprattutto linguistico".
"I Calendari della Gondola", come suddetto pubblicato in edizione limitata, č in distribuzione, fino ad esaurimento scorte, presso l'Ufficio Relazione con il Pubblico (URP) del Comune di Venezia, nella sede centrale di Ca' Farsetti (San Marco, 4136).
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