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INTERVISTE
BRUNO TOSI Gidon Kremer, l'alchimista del violino in "Il Gazzettino", 11 dicembre 2011, p. XXXVII.
Venezia
VENEZIA - Il Premio “Una Vita nella Musica”, giunto alla 32. edizione e promosso dall’associazione Artur Rubinstein (al quale è dedicato), presieduta dal musicologo veneziano Bruno Tosi, è assegnato quest’anno a Gidon Kremer, il celeberrimo violinista lituano considerato tra i più grandi (da molti il più grande) solisti al mondo. L’appuntamento vedrà Kremer impegnato anche in un atteso concerto, che si terrà come consuetudine al Teatro La Fenice, il 14 dicembre alle ore 21. Ad affiancarlo ci saranno Danil Grishin (viola), Giedre Dirvanauskaite (violoncello), Andrius Zlabys (pianoforte).
Maestro Tosi, la scelta del nome di Kremer è stata unanime da parte del Comitato di presidenza del Premio?
«Non poteva che essere così, considerando che questo sublime interprete ha una celebrità e una considerazione critica assolutamente mondiali. Soprattutto da parte mia e di Raina Kabaivanska, presidente onoraria dell’Associazione, c’è stata una forte volontà nella candidatura. Plauso alla scelta è stato espresso anche dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha fatto pervenire una medaglia di rappresentanza, e dal Primo Ministro, Mario Monti, che ha aderito al Comitato d’Onore.»
Quali sono secondo lei le principali qualità di Gidon Kremer?
«Potrei iniziare dalla sua impareggiabile esecuzione della “Ciaccona” di Bach, dal rigore stilistico assoluto (lo si potrà constatare nella serata di Gala alla Fenice), del quale godono anche le interpretazioni degli altri brani classici, dedicati al violino, dei più grandi compositori. Inoltre, vanno ammirate la capacità e versatilità nell’estendere il repertorio a fondamentali nomi contemporanei, tra i quali il veneziano Luigi Nono ma anche, a sorpresa, Astor Piazzolla e Nino Rota.»
Ci può anticipare cosa eseguirà durante il concerto alla Fenice?
«Un omaggio a Bach di Silvestrov, la suddetta “Ciaccona” e la “Fantasia e fuga in La minore” di Bach, il “Rejoice!” di Sofia Gubaidulina, il “Quartetto per pianoforte e archi n.3 in Do minore” di Brahms, ma ritengo di aver pure buone possibilità di convincere il maestro ad un bis dedicato al suo grande amico Astor Piazzolla».
Riccardo Petito |