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INTERVISTE

Shrek
"L'importante è ciò che hai dentro"

in "Il Gazzettino", 12 marzo 2013, p. XXXIII.

Mestre

Non capita tutti i giorni di intervistare un Orco, soprattutto se famoso come Shrek! L'arcinoto protagonista di divertenti e riusciti film d'animazione, targati Dreamworks, si esibirà a Mestre - oggi martedì, alle 21, al teatro Corso - nel fortunato musical che porta il suo nome, "Shrek The Musical" per la regia di Ned Grujic e Claudio Insegno. A vestire i suoi panni, il bravo attore e cantante Nicolas Tenera-ni. Che, simpaticamente consenziente, si è prestato al gioco.

Shrek, la sua prima volta a pochi passi da Venezia

«Infatti! E non mi trovo male: dopo essere stato tanto tempo nella mia palude, dalla quale sono uscito per vedere il mondo circostante, mi sono trovato in una città che ha a che fare con l'acqua, quasi fossi ancora a casa. Inoltre qui da voi c'è il Carnevale, la gente si veste curiosamente e anch'io posso passare inosservato, anzi, piaccio pure!»

La sceneggiatura si basa su quella della prima pellicola, che vinse anche l'Oscar al miglior film d'animazione.

«Sì, con tutti i personaggi, l'amico Ciuchino, l'amata Principessa Fiona, il mio rivale Lord Farquaad, assieme a quelli ben noti del mondo Disney. Uno spettacolo molto divertente, con una sceneggiatura che rompe la barriera del buonismo dei cartoni animati, e lancia un messaggio importante ai più piccoli: si può essere un "Principe Azzurro" anche se alti due metri e pesare molto come me, orco puzzolente che si lava nel fango. E importante mostrare al mondo ciò che si ha dentro.»

Due ore di trucco l'attendono prima di uscire sul palcoscenico

«Un sacrificio da affrontare. Fortunatamente ci avvaliamo della maestria di Sergio Stivaletti, storico creatore di trucchi ed effetti speciali, già al fianco di Dario Argento, Lamberto Bava, Roberto Benigni e Gabriele Salvatores; ci aiuta moltissimo a far rivivere la magia del cartone animato originale.»

Solo di recente il mondo del musical si sta affermando anche in Italia

«In Italia non c'è il business consolidato che hanno americani e inglesi, servirebbe più coraggio imprenditoriale e meno "puzza sotto il naso"; "Il Fantasma dell'Opera" o il recente "Les Misérables" sono veri e propri capolavori. Inoltre, il musical è pur sempre un discendente del mondo dell'opera, al quale ritengo ci siamo avvicinati, con le splendide scene e costumi di Luisa Spinatelli. Non avremo certe "diavolerie" di Broadway, ma la maestria delle eccellenze italiane consentono risultati straordinari.»

Riccardo Petito