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INTERVISTE
ANTONIO SCURATI Antonio Scurati torna nel suo liceo
per un incontro con gli studenti sul "valore" della scrittura in "Il Gazzettino", 23 febbraio 2012, p. XXXIII.
Venezia
"Perché scrivere". Antonio Scurati, scrittore e docente universitario, classe 1969 e una giovinezza trascorsa a Venezia (qui ha ricevuto pure il Premio Campiello, e ambientato l'apocalittico romanzo “La seconda mezzanotte”), parlerà del tema della scrittura - domani giovedì alle ore 16 - di fronte agli studenti del Liceo classico Marco Foscarini, da lui stesso frequentato. “Ben cinque classi si sono preparate alla giornata leggendo suoi testi", spiega Claudio Moretti della Libreria Marco Polo, che ha promosso l’evento assieme al preside del Foscarini, Rocco Fiano. A Scurati, abbiamo posto qualche domanda.
Il titolo della conferenza sarà “Perché scrivere”
«In verità il titolo mi è stato suggerito. Più passa il tempo però, più mi convinco che la curiosità per la pratica creativa e per le piccole mitologie che la accompagnano, così come l’insegnamento della scrittura creativa (verso la quale fino a qualche tempo fa ero recalcitrante) se presi per il verso giusto possono dare il loro contributo ad un più attuale ed efficace avviamento alla lettura. All’università pratico l’insegnamento per formare dei lettori, più che degli scrittori».
Una provocazione: gli studenti del Foscarini, per prepararsi all’incontro, sono stati “costretti” a leggere i suoi libri…
«Da un lato li compiango, sono stato uno studente riottoso, che mal sopportava letture obbligate. Quando scrivo ho ovviamente molto a cuore la condizione giovanile, ma credo che per le abitudini di lettura dei ragazzi di un liceo, molte mie pagine presentino qualche difficoltà. Mi sorprendo tuttavia quando scopro adolescenti entusiasti dei miei libri, in particolare “Il sopravvissuto”, che in una struttura scolastica si svolge, o “La seconda mezzanotte”. Forse per le tematiche più forti: in età formativa proprio letture di carattere estremo, eccessive e poco scolastiche, possono fungere da Virgilio».
Un ritorno nel vecchio liceo. Che tipo di studente era Antonio Scurati?
«Mi fa impressione metter piede nell’Aula Magna del Foscarini, al tempo a noi preclusa. Non studiavo molto, ero preso da me stesso e da una costante vis polemica e di contrapposizione. Non nego di esser stato rimandato più volte, e poco prima dell’esame di maturità sono stato pure sospeso per qualche giorno. Ho iniziato a studiare veramente quando ho messo piede all’università!»
Riccardo Petito |