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INTERVISTE

OTTAVIA PICCOLO
VENEZIA VISTA DA...
E' bellissima, la considero ormai la mia città

di Riccardo Petito
in "Il Gazzettino", n. 6, 7 gennaio 2007, p. XVI.

Applausi scroscianti e richieste di bis hanno accolto venerdì sera “Tanto vale vivere”, letture tratte da racconti e poesie della scrittrice e intellettuale statunitense Dorothy Parker (1873-1967), che l’attrice Ottavia Piccolo ha interpretato con calore alla Scuola Grande di San Teodoro a San Salvador su invito della sezione veneziana dell’Avis. Roberto Belli, presidente di quest’ultima, onorato da un messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si scusava di non poter intervenire alla serata per sopraggiunti impegni, ha spiegato: “Cerchiamo con iniziative importanti di sensibilizzare la popolazione di Venezia alla cultura del dono del Sangue, al fine di ottenere l’autosufficienza nei nostri ospedali”.
Una serata di massimo interesse, sia per la godibilità dei brani previsti (accompagnati al pianoforte dal maestro Pierluigi Nobile) che, soprattutto, per l’eccezionale presenza di Ottavia Piccolo. Nel teatro italiano ha esordito a soli dieci anni, lavorando poi con Strehler e Ronconi, nel cinema ha affiancato Visconti e ottenuto una Palma d’Oro per “Metello”. La televisione l’ha resa famosa al grande pubblico grazie a sceneggiati oggi nella storia della tv italiana, fra tutti “Il mulino del Po”. Ottavia Piccolo sarà anche protagonista, dal 22 al 23 febbraio al Teatro Toniolo di Mestre, di “Processo a Dio”, scritto da Stefano Massini per la regia di Sergio Fantoni. Le abbiamo posto alcune domande.

Qual è il suo rapporto con Venezia?

La considero ormai la mia città. Ho una casa al Lido, dove già trascorro parte delle vacanze. Presto mi trasferirò definitivamente con mio marito, è una città straordinaria che considero, a differenza di quanto sento dire spesso, anche molto comoda, si ha tutto sotto casa. Un esempio? A Milano vado al cinema raramente, ci si muove nel traffico fra le automobili, poi si entra in un multisala che è ben distante dal mio concetto di sala cinematografica... Qui al Lido scendo, faccio una breve passeggiata... e son già arrivata! Purtroppo è vero, molti cinema come molti teatri (ricordo di aver recitato anche al Ridotto, oggi trasformato in sala convegni) nel tempo sono scomparsi, e mi auguro un’inversione di tendenza.

Perché la scelta di leggere Dorothy Parker?

È dettata dalla mia ammirazione per lei, una meravigliosa donna. Ho interpretato due suoi racconti e alcune poesie, è un personaggio che mi affascina per la sua “cattiveria”, sempre ben indirizzata e pungente, e l’ironia sottile. Così quando ho ricevuto la proposta di recitare qualcosa per la serata a favore dell’Avis, ho subito pensato a lei. Forse di penne come la sua, compresa la sua capacità di analisi, non ce ne sono molte oggi. In Italia, salverei Natalia Aspesi.

Lei ha lavorato con nomi storici quali Visconti, Strehler, Ronconi, Bolognini... come giudica il panorama odierno?

Nell’immaginario collettivo è ben difficile competere con i nomi citati, però all’orizzonte vedo molti giovani dal notevole talento. Credo che anche la televisione abbia ottime potenzialità, molte fiction sono realizzate bene, sarebbe inutile riproporre gli sceneggiati televisivi di un tempo. Sono anche convinta che i reality show abbiano segnato il passo, un fenomeno che si è sgonfiato da sé.

Riccardo Petito