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INTERVISTE

HEATHER PARISI
UN MUSICAL INCENTRATO SULLA SUA VITA

di Riccardo Petito
in "Il Gazzettino", n. 151, 29 giugno 2008, p. XIV.

Non c’è dubbio che sintonizzarsi su uno dei tanti programmi a target giovanile dedicati al mondo della danza, faccia spesso rimpiangere una vera icona del balletto televisivo: Heather Parisi. Su Youtube le sue sigle di "Fantastico" sono cliccatissime, e brani come “Disco Bambina”, “Cicale” e “Crilù” sono stampate (volenti o nolenti) nell’immaginario collettivo di molti trenta quarantenni. Di recente alle cronache per una eventuale partecipazione al reality “L’Isola dei Famosi” (definitivamente smentita: “Non insulti la mia intelligenza... semmai andrò all’Isola della Giudecca!”), la Parisi si trovava mercoledì a Venezia nelle storiche sale di Ca’ Vendramin Calergi, sede lagunare del Casinò, spiazzando tutti: ha infatti annunciato che dirigerà un film, un musical, di carattere autobiografico, da lei scritto. Ad accompagnarla la figlia Rebecca, graziosa tredicenne (sarà una delle attrici), e il compagno Umberto, imprenditore vicentino.

Signora Parisi, come è nata l’idea di girare un film, e scegliere Venezia fra le location?

«In questi ultimi anni ho rifiutato moltissime proposte televisive per dedicarmi a questo progetto, al quale mi avvicino con molta umiltà, ma sentivo la necessità di una crescita interiore, e quando mi dedico a qualcosa lo faccio con tutta me stessa. L’ambientazione riguarderà l’intero Veneto, ma in particolare Venezia, che amo e conosco molto bene, e Treviso. Qui al Casinò mi piacerebbe girare la scena del primo incontro fra la protagonista, psicologa criminale a contatto con dure realtà, e suo padre, noto imprenditore. Un viaggio interiore che porterà ad una profonda conoscenza di sé stessi, e ad attenuare un carattere all'apparenza duro e freddo, ma dalle molte insicurezze.»

L’aspetto autobiografico entra in gioco?

«Sì, anch’io ho conosciuto mio padre molto tardi. Per dirla in breve a questo film tengo tantissimo.»

Sarà lei stessa l’attrice protagonista?

«No, non vorrei seguire l’esempio di Jody Foster o di recente di Helen Hunt, registe a intepreti assieme, mi ritaglierò solo un cameo, alla Hitchcock. Per il ruolo maschile mi piacerebbe Marco Paolini, ha un talento eccezionale, intellettuale. Essendo un musical, ci saranno nel cast quindici giovani e bravissimi ballerini. E proprio qui a Venezia, lancio l'appello per chi è interessato, si terrà presto un casting.»

Riccardo Petito