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INTERVISTE

SILVANA PAMPANINI
VENEZIA VISTA DA...
E' un'opera d'arte che ci fa sognare

di Riccardo Petito
in "Il Gazzettino", n. 255, 3 novembre 2006, p. XIX.

Silvana Pampanini non ha certo bisogno di presentazioni. Un mito del cinema italiano e internazionale dagli anni Cinquanta, inaugurò con la sua strepitosa bellezza la stagione delle cosiddette “maggiorate”. Non pochi uomini persero per lei la testa, fra questi il grande Totò. Alternò ruoli comici a drammatici, fra i titoli i notissimi "Bellezze in bicicletta", "La presidentessa", "La bella di Roma", "Racconti romani". L’abbiamo incontrata al Casinò di Venezia per l’appuntamento del Salotto Culturale a Cà Vendramin Calergi, curato da Maria Teresa Ronca Babanicas, che ha visto intervenire anche il filosofo professore Gabriele La Porta, per concludersi con un breve concerto della pianista Roberta Paroletti.

Signora Pampanini, ci traccia un suo ricordo di Venezia?

"Io adoro Venezia, un sogno, un’opera d’arte, un gioiello, non è la prima volta che ci vengo, mi spaventa semmai l’eccessivo movimento di imbarcazioni sul Canal Grande, con onde che provocano vere e proprie ‘botte’ alla base dei palazzi".

Come si considera, oggi, la diva Silvana Pampanini?

"Mi considero sempre me stessa, con orgoglio, non ho mai avuto mariti o amanti registi o produttori, politicamente non sono schierata. Oggi me la fanno pagare, mi offrono poche occasioni di lavoro, per non parlar delle cattiverie subite a Domenica In o Miss Italia, ma non mi faccia dir nulla!"

Come giudica la bellezza odierna, poco naturale e molto chirurgica?

"Io non amo i rifacimenti, anche se mi inchino ai grandi chirurghi plastici che fanno veri e propri miracoli, soprattutto in caso di incidenti. Se a qualcuna una parte del proprio corpo non piace, ben venga la chirurgia. Quando però è utilizzata così, tanto per fare, io parlo di 'restauro'".

È vero che Totò scrisse "Malafemmena" pensando a lei?

"Un giorno ho visto un'intervista della prima moglie di Totò in televisione, che disse di esser lei la dedicataria della canzone... da quel momento rispondo sempre ‘Non so!’, anzi... ‘Non zo’, alla napoletana!"

Cos’è per lei la passione?

"Si può avere una grande passione per la moda, i brillanti, la pittura, ma tra due persone la passione non è amore, è un grande fuoco, io credo sia necessaria un un po’ meno passione e più amore, l’amore può durare tutta la vita, la passione si spegne".

In conclusione, come giudica la scelta di Gina Lollobrigida di sposare un ragazzo assai più giovane?

"Fa bene! Chissà: forse il prossimo anno una pazzia la faccio pure io!"

Riccardo Petito