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INTERVISTE

Anna Oxa
"Tutti i brividi del mondo"

in "Il Gazzettino", 3 maggio 2013, p. XXXVIII.

Mestre

Ci tiene a precisarlo, Anna Oxa: i trentacinque anni di fortunata carriera che oggi venerdì, alle 21, riproporrà in "Oxa History al teatro Toniolo all'interno della rassegna "Note Italiane", non saranno un semplice "il meglio di".

Signora Oxa, eppure un simile repertorio di successi difficilmente si può definire diversamente.

«Non porterò in scena una carriera artistica, ma un percorso che ha a che fare con il quotidiano, uno stile di vita, un modo di essere, ripercorrerò assieme al pubblico una storia che si chiarisce solo nel suo sviluppo, brano per brano. Conferendo al tutto un'atmosfera di «illusione», non a caso sul palcoscenico si esibirà anche un bravo illusionista, che attraverso l'espediente di un libro cercherà di far rivivere, materializzare una storia, quella di una persona e di un'artista».

Alcune famosissime canzoni, come "Un'emozione da poco", "E tutto un attimo", "Donna con te", "Senza pietà", "A lei", "Io no", "Tutti i brividi del mondo" sono legate a incontri fondamentali. Ha avuto la fortuna di incrociare Ivano Fossati, Fausto Leali, Roberto Vecchioni, Mario Lavezzi, duettare con Giorgio Gaber, Rino Gaetano, Lucio Dalla.

«La parola stessa legame non mi è mai piaciuta, legarsi vuol dire non aver più la possibilità di osservare ciò che è stato fatto. I miei primi brani mantengono sempre un'aria diversa perché ho cercato di trasformarli e rielaborarli senza mai legarmi ad essi; sarebbe come rimanere fissi dentro una fotografia. Parlerei semmai di brani importanti in quanto hanno segnato nuovi cambiamenti. Sin dal mio esordio sanremese del 1978, "Un'emozione da poco" di Ivano Fossati, un brano universale, non ha tempo, mantiene una forza di grandissima attualità, così reale, vero e a noi vicino. Come "Senza pietà", "Io no", sanno tracciare o rimuovere energie bloccate, ma sono stati davvero tanti.»

Un consiglio per una giovane voce che voglia avvicinarsi al mondo dello spettacolo?

«Sposterei l'attenzione su chi non fornisce le strutture per permettere al talento di emergere: mancano adeguate proposte di legge che pongano la creatività al primo posto dell'individuo. Oggi si osserva un grande appiattimento, annichilimento, l'attenzione ripeto va posta non sui ragazzi, ma su chi finora non ha fatto niente per loro!»

Riccardo Petito