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INTERVISTE PIPPO BAUDO E I FASTI DELLA TV A CA' VENDRAMIN CALERGI di Riccardo Petito in "Il Gazzettino", n. 67, 19 febbraio 2009, p. I.
Venezia
Ospite d'eccezione ieri al Salotto culturale di Ca' Vendramin Calergi, organizzato con impegno da Maria Teresa Babanicas: l'uomo che ha fatto la storia della televisione italiana, "una persona personaggio", come lo ha definito Mauro Pizzigati, presidente del Casinò di Venezia, un esempio d'eleganza secondo l'assessore comunale Augusto Salvadori: stiamo parlando di Pippo Baudo (nella foto), che quest'anno compie il lusinghiero traguardo di ben cinquant'anni di televisione.
Signor Baudo, qual è il suo rapporto con Venezia?
«Bellissimo, avevo uno zio proprio qui, e lo venivo a trovare spesso, abitava in campo San Provolo vicino a San Marco. Perciò un Baudo... ce l'avevate anche voi! Scherzi a parte, la televisione dovrebbe uscire dagli studi e far vedere il Paese e le sue bellezze. Venezia in particolare»
Come vede, oggi, proprio la televisione?
«Troppo facile dire che la vedo male, anche perché tecnicamente si vede benissimo... Rivoluzione però che poco spinge al vero miglioramento di qualità, si devono riempire i palinsesti, ma tutto questo coincide purtroppo con il Paese di oggi. Oggi si è perso il rispetto per il pubblico, che merita molto di più, specie da parte del servizio pubblico. Comunque, se si prosegue con Grandi Fratelli e Fattorie, siamo rovinati.»
Si diverte ancora nel suo lavoro?
«Sì, e penso lo si percepisca. Io mi comporto ancora con lo spettatore come chi regola l'asta prima del salto in alto: credo di alzarla ogni volta un po'. La mia scommessa con il concorso di lirica a «Domenica In» va in questo senso, pensavano fossi matto, ma il risultato mi ha dato ragione. Se invece mi chiedono quando smetto, rispondo sempre che se resiste Mike Bongiorno, beh, posso benissimo esserci anch'io. Finché ci sono poi professionisti come lo scenografo Gaetano Castelli (del quale il Casinò di Venezia ha allestito una mostra, ndr) c'è speranza!».
In conclusione, la pianista Roberta Paroletti ha eseguito alcune trascrizioni pianistiche da Wagner. Una sorpresa: anche il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, è giunto in extremis al Casinò per portare i suoi saluti a Baudo.
Riccardo Petito |